venerdì 19 febbraio 2016

Il figlio è morto e il cellulare resta spento: “Apple mi sta negando parte dei suoi ricordi”

Dama, un ragazzo originario dell'Etiopia, è scomparso lo scorso settembre; due anni dopo che gli avevano diagnosticato un osteosarcoma e dopo cicli di chemioterapia. Nel 2007 era stato adottato da una famiglia italiana e pensava di essersi lasciato alle spalle le esperienze più brutte della sua vita, di quando da orfano era costretto a vagare per la strada. Il destino lo ha fatto ammalare e morire giovanissimo.

Il papà, Leonardo Fabbretti, un architetto di Foligno, sta conducendo una piccola battaglia per avere accesso a parte dei suoi ricordi in quel cellulare di cui non ha il codice d'accesso.  L'uomo ha raccontato la sua storia a Repubblica: "Quando guardo quel telefonino spento penso a una porta chiusa, Apple mi sta negando una parte dei ricordi di mio figlio, le ultime foto che ha scattato, le ultime conversazioni con gli amici. E tutto perché non conosco i quattro numeri del codice di accesso... Dama a era con noi dal 2007, da quando lo avevamo adottato dall'Etiopia, era orfano e aveva vissuto un anno in strada... Qui nella cameretta ho il suo cellulare, un iPhone 6 e non posso accenderlo, lo trovo così ingiusto... Ho contattato il numero verde di Apple più volte. Sono stati gentili, hanno aperto la pratica, mi hanno fatto le condoglianze, ma mi hanno detto che serviva il codice di accesso per poterlo accendere... Lui mi aveva dato l'accesso al cellulare con l'impronta digitale... io pensavo potesse bastare quella. Invece una volta spento ho scoperto che bisogna comunque immettere quel maledetto codice. Dentro il suo cellulare ci sono le ultime fotografie che Dama ha scattato: per me sono preziose, sono i suoi ricordi. Non posso accettare che mi siano tolti".  L'uomo si è rivolto alle associazioni di consumatori e a degli ingegneri, ha cercato siti pirata ma è stato tutto inutile. Non molla comunque: "Continuerò la battaglia per recuperare i dati dell'iPhone di mio figlio, non mi arrenderò. Era anche minorenne, io ho il diritto di accedere a quel telefonino. C'è dentro un po' della vita di Dama e non voglio che mi sia sottratta così. Mi hanno detto che l'unica operazione possibile è resettare l'apparecchio, ma così perderei i dati, si cancellerebbero i contenuti. I vecchi telefonini avevano due codici legati alla Sim, il Pin e il Puk, dimenticando il primo si poteva accedere con il secondo".

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